Ateneo di Udine e Istituto Canossiano di Treviso insieme per l'avvio della Academy-Liceo delle scienze applicate quadriennale
Udine, 7 dicembre 2017 – L’Università di Udine e l’Istituto Canossiano Madonna del Grappa di Treviso hanno stipulato un accordo quadro di collaborazione fra i due enti per la progettazione e l’avvio, nell’anno scolastico 2018/19, di un’“Academy–Liceo delle scienze applicate” della durata di quattro anni. L’Ateneo friulano metterà a disposizione dell’Istituto personale docente competente che siederà nell’organo di governo della nuova Academy e contribuirà a definirne gli indirizzi e i percorsi. L’intento è avviare, prima in Italia, un’esperienza di Academy di modello anglosassone, ovvero un percorso formativo particolarmente innovativo dal punto di vista del curriculum di studi, degli ambienti di apprendimento e della metodologia didattica.
L’Università di Udine, in particolare, collaborerà alla definizione del curriculum di studi, sarà project leader dei progetti, svolgerà attività di consulenza sull’orientamento grazie al supporto di mentori, attuerà percorsi di alternanza scuola lavoro, collaborerà al miglioramento delle performance della scuola e sarà di supporto all’apprendimento, attraverso la consulenza pedagogico-didattica e scientifica. Referenti per l’attuazione dell’accordo sono Laura Rizzi, delegata del rettore per l’Orientamento e tutorato, e Francesca Zanon, ricercatrice di pedagogia speciale e ricerca educativa.
«Essendo l’Istituto Canossiano Madonna del Grappa – ha spiegato il preside dell’Istituto, Stefano De Marchi - un istituto comprensivo che va dai 6 ai 18 anni, la nostra “Academy-Liceo quadriennale delle scienze applicate” si tradurrebbe nella prima esperienza italiana di una vera e propria Academy su modello anglosassone, che coniuga l’innovatività del modello inglese con la grande tradizione della scuola italiana, che mette l’accento su una didattica laboratoriale basata sulle competenze, nonché sull’apprendimento auto-diretto, venendo dato molto spazio alla scelta degli alunni; il tutto con la supervisione scientifica dell’Università di Udine. Inoltre, se la nostra partecipazione al bando del piano nazionale sperimentale “100 classi” andrà a buon fine, vi sarà formazione e monitoraggio da parte del ministero dell’Istruzione».
«L’iniziativa proposta dall’Istituto Canossiano – sottolinea il rettore Alberto De Toni – rappresenta un progetto pilota che propone il primo esempio in Italia di Academy, intesa come punto strutturale di contatto fra l’istruzione scolastica e la successiva formazione universitaria. Un modello in cui crediamo fortemente e che speriamo possa essere d’esempio per far nascere ulteriori esperienze innovative in tutto il nostro territorio di riferimento».
«L’accordo con l’Istituto Canossiano – ha detto Laura Rizzi – rientra appieno nella volontà dell’Ateneo di mantenere una stretta collaborazione con gli istituti scolastici del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, gestita dal Tavolo di raccordo scuola-università, nato nel 2014 per volontà del nostro rettore, con l’obiettivo di discutere e condividere progettualità per contrastare la dispersione scolastica».
«Il sostegno al progetto – ha aggiunto il prorettore Roberto Pinton – dimostra ancora una volta la nostra disponibilità a mettere al servizio del territorio e della scuola competenze che possono contribuire al rilancio dell’istruzione, attraverso percorsi sperimentali e una nuova articolazione didattica».
«Collaborare nell’istituzione di un percorso didattico innovativo, fortemente in continuità fra scuola e formazione universitaria – ha annunciato Francesca Zanon – costituirà anche occasione per realizzare un progetto di ricerca che riguarderà, in particolare, l’innovazione didattica e l’utilizzo di metodologie didattiche inclusive».
Alla presentazione del progetto, avvenuta stamani a palazzo Florio, erano presenti anche Daniele Fedeli, docente di didattica e pedagogia speciale dell’ateneo friulano, e Andrea Vitulli, direttore dell’Istituto Canossiano Madonna del Grappa.
Nell’Academy–Liceo delle scienze applicate, in particolare, «non esisteranno discipline – hanno spiegato Stefano De Marchi e Andrea Vitulli - ma grandi temi o sfide programmate per area disciplinare (Stem, Creatività, Linguaggi, Cultura e materie umanistiche) che termineranno con un compito di realtà. L’ambiente di apprendimento sarà caratterizzato da un’architettura flessibile per la lezione frontale, il lavoro individuale, a coppie, di gruppo, la presentazione, il debate. Ci saranno spazi per il relax e per il lavoro di gruppo in un setting più informale; laboratori, a scuola e all’aria aperta, a scelta tra ICT lab, cinema e teatro, teoria e tecnica della comunicazione, certificazioni linguistiche, palestra di disputa filosofica, coscienza internazionale, educazione all’autoimprenditorialità. E ancora, uscite di approfondimento delle energie rinnovabili, del biomonitoraggio, dei biocarburanti, della bioedilizia; attività in ambiente fluviale (speleologia e carsismo, gestione delle acque nella storia, trekking naturalistico, montano, nivologia, dinamica delle valanghe, marino, analisi chimico-fisiche, osservazione ecosistema zona litorale); moduli disciplinari in lingua straniera in 3 discipline, geografia, scienze e informatica».