Lettera a una maestra
Lettera a una maestra
È trascorso quasi un mese da quando è iniziata l’emergenza Covid-19, da quando le porte della nostra scuola si sono chiuse, lasciando il passo al silenzio dei corridoi e al vuoto delle aule. Eppure, noi insegnanti non ci siamo fermate un attimo ed abbiamo cercato e ricercato modalità e strategie per farci presenti con i nostri bambini e per continuare le lezioni. Qualche studioso - cito una per tutti Daniela Lucangeli - ha scritto che la DAD (Didattica a Distanza) in realtà è una didattica della vicinanza, perché la scuola va a casa di ogni studente. È vero, ma solo in parte.
Le maestre della primaria lo sanno bene: i bambini, come diceva il buon Piaget, apprendono perché c’è una relazione affettiva in gioco tra insegnante e alunno e non certo perché egli sia consapevole che il sapere acquisito sarà fondante per la sua posizione sociale e lavorativa. I bambini hanno bisogno dell’abbraccio, della carezza, dello sguardo e del sorriso della loro maestra, hanno bisogno di un contatto che nessuna applicazione 3.0 potrà mai sostituire.
In questi giorni si è cercato di utilizzare ogni mezzo per continuare con le programmazioni ma, soprattutto per sentire i bambini con telefonate, videomessaggi, videochiamate, consapevoli che questi media servono solo ad “accorciare le distanze” e, mentre ciascuna di noi si domanda, ogni giorno, se tutto questo potrà mai bastare, giunge inaspettata una mail di un genitore, contenente un messaggio che fa bene al cuore di tutti i docenti e che dissipa ogni dubbio. La riporto qui di seguito:
Gentile Maestra,
mi auguro di trovarla bene, malgrado la drammatica emergenza che sta vivendo il nostro Paese e, da quanto apprendiamo ascoltando radiogiornali e telegiornali, anche l'intero Pianeta.
La singolare coincidenza che ci vede affrontare questa situazione in piena Quaresima è per tutti noi credenti ulteriore motivo di riflessione e di impegno, quali uomini e donne di speranza, testimoni del dono della salvezza che, mai come in questo periodo, tutti invochiamo.
Come genitori, cerchiamo di sforzarci ad esserne testimoni credibili, svolgendo un'attività di "presidio" quotidiano per la serenità dei nostri ragazzi, delle nostre famiglie, di coloro che non possiamo vedere e frequentare.
A questo riguardo, esprimo tutta la nostra stima e gratitudine a Lei ed a tutte le docenti per il grande sforzo profuso nell'attuare ogni strategia possibile per consentire ai ragazzi di mantenere un contatto con la scuola e con le insegnanti: è fondamentale per loro sapere che le maestre li pensano e sono loro vicine, anche se in forma diversa da quella a cui sono abituati.
Nel rivolgerle il mio saluto a distanza, augurandomi di rivederci presto, Le rinnovo la stima e la gratitudine per quanto ha fatto e sta continuando a fare.
A presto